Come fossimo all’interno di un trend consolidato e irreversibile, circa 8 prodotti su 10 non rimangono in commercio nell’anno seguente al lancio.
Distribuzione brutta e cattiva ?
Forse ma più realisticamente e oggettivamente, dobbiamo riconoscere che il mix di ingredienti che molti prodotti recano in dote non contribuisce a tenere alta la bandiera del “made in italy” alimentare.
Succede frequentemente infatti di destinare tutte le energie e i relativi budget al lancio prodotto, dimenticandosi che il percorso fatto di novità, suggestioni, atmosfere che l’ assaggio di un nuovo prodotto da parte di un consumatore comporta è un processo a tappe che va sostenuto e accompagnato fino al consolidamento della nuova referenza in scaffale.
Si rischia quindi di arrivare ” scarichi” di budget o di idee laddove si deve invece sostenere una operazione promozionale, un sampling o altre iniziative tattiche ma fondamentali per fare conoscere il nuovo prodotto ai consumatori.
In redazione abbiamo accumulato decine di case histories negative che non è elegante pubblicare, ma che testimoniano di come il problema sia reale e valga la pena soffermarsi maggiormente sui vantaggi di uno scenario programmato di lancio e mantenimento prodotto in scaffale, piuttosto che trovarsi a improvvisare attività promozionali che rischino di risultare sempre troppo tattiche e poco strategiche.
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