Prosegue il buon andamento del mercato del Parmiggiano Reggiano, in ripresa dall’autunno scorso dopo cinque anni di pesantissima crisi. Il primo trimestre 2010 si è chiuso con dati positivi che da molti anni non si vedevano all’interno del comparto.
Al 31 marzo risultava venduto il 55% della produzione del 2009 mentre lo scorso anno si attestava al 17%. Un po’ di respiro, dunque, per i produttori, per anni alle prese con quotazioni che non hanno coperto i costi di produzione. Sulla ripresa in atto dall’autunno scorso hanno sicuramente pesato positivamente le azioni condotte dal Consorzio di tutela che, per la prima volta nella sua storia, ha messo in atto ritiri diretti di prodotto da utilizzare per promozioni sui mercati esteri e ha sostenuto le azioni pubbliche finalizzate a una migliore intonazione del mercato.
Nel 2009 i consumi domestici sono saliti dello 0,8% confermando la tendenza degli ultimi anni. L’export è cresciuto del 7% nei primi dieci mesi dell’anno portando al 27% la quota di Parmigiano Reggiano destinata ai mercati esteri, con un +9,1% in area Ue, accompagnato da una ripresa dei mercati asiatici che ha fatto segnare la più consistente crescita delle vendite di Parmigiano Reggiano in Giappone, con un +5%. Ma si vogliono avviare nuove azioni:
- la prima è un reale governo della produzione che è condizione fondamentale per la valorizzazione del prodotto
- la seconda è il confezionamento nella zona d’origine,che un’ulteriore garanzia per i consumatori oltre al completamento della filiera produttiva.