Culatello, tartufo, aceto balsamico, pecorino, parmigiano: che l’Italia possieda un patrimonio di sapori è cosa nota.
Meno risaputo è che questi “giacimenti gastronomici” siano, sempre più spesso, l’ingrediente base della crescita economica di molte aree depresse della penisola. Non solamente cibi da assaggiare, ma richiamo per novelli “viaggiatori del gusto”.
Da questo punto di vista, i cibi speciali italiani hanno le stesse valenze delle opere d’arte e, come quelle, possono trasformare in meta turistica luoghi altrimenti privi di attrattive.
Il fatto curioso è che questi cibi dai sapori e dalle tradizioni fortemente locali sono in netta controtendenza con la mania della globalizzazione culturale e gastronomica, anche se - come dice l’autore - è proprio da alcuni aspetti della globalizzazione che origina questa riscoperta geografica del gusto. I
l risultato è un viaggio gustoso, ma anche un’analisi attenta e approfondita dei profili e delle abitudini di un viaggiatore trascinato dalla gola, ma anche - è bene sottolinearlo - dall’interesse di capire cosa si nasconda dietro a ciò che mangia.
Autore: Davide Paolini
Formato: Tascabile
Pagine: 209
Lingua: Italiano
Editore: Baldini Castoldi Dalai
Anno di pubblicazione 2002