Nuova tendenza, l’ethnic marketing è una strategia che prevede l’adattamento di un prodotto/servizio alle esigenze del target di riferimento, a seconda della provenienza geografica e delle abitudini culturali del consumatore.
Le nostre città sono sempre più centri multiculturali e le diverse esigenze dei tanti gruppi etnici, che ormai vi convivono stabilmente, portano alla nascita di negozi, ristoranti e attività dedicate, che soddisfino le loro esigenze, rispettandone le abitudini di vita.
L’ethnic marketing prende le mosse da questa nuova strutturazione sociale e, considerando queste nuove esigenze, pensa ad un prodotto/servizio strutturato in maniera sempre diversa a seconda del consumatore.
L’ethnic marketing in Italia è ancora poco conosciuto, mentre in America è utilizzato da circa 10 anni. Se questo dato può essere compreso considerando la storica pluralità culturale della società americana, dall’altra non è giustificabile, se si pensa a quanto anche l’Italia stia diventando crogiolo di etnie e culture.
In questo senso, le aziende italiane dovrebbero essere maggiormente disposte a definire dei piani di marketing dedicati ai “nuovi consumatori” del mercato nazionale, o dedicando loro singoli prodotti, o prevedendo più formule dello stesso prodotto, ciascuna per un preciso target.
Questo è particolarmente vero per il campo alimentare, quello che forse più di altri si scontra con le diversissime abitudini alimentari dei consumatori. Basta pensare come negli ultimi anni siano aumentati i prodotti per chi soffre di intolleranze, allergie o patologie alimentari, che hanno creato un vero e proprio mercato parallelo a quello tradizionale e altamente produttivo.
Perché quindi non impiegare altrettante energie per soddisfare le diverse abitudini alimentari dei tanti stranieri che vivono in Italia?
In America, già da tempo, aziende leader nel settore agroalimentare hanno immesso sul mercato alcune proposte:
Gerber, leader nel settore degli alimenti per bambini piccoli, ha proposto 16 varietà di vasetti per bimbi di etnie differenti, con prodotti, per esempio, a base di mango o di papaia. Kraft ha destinato specifici prodotti agli ispanoamericani, Mayonesa con Limón e la Gelatina de Leche. Häagen-Dazs ha promosso un dessert tipicamente sudamericano: Dulce de Leche.
Questi sono solo alcuni casi esemplari di ethnic marketing, che lasciano intuire come sia ancora ampio il margine di azione e le possibilità di business per chi ne adottasse l’ottica. Sicuramente un’opportunità importante per chi sa cogliere in questi nuovi orientamenti culturali lo spunto per nuove idee.
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